MUSA, il museo del sale
7 Giugno 2022
Il MUSA, museo del sale di Cervia, è nato per mantenere vivo il ricordo del lavoro in salina ed ha raccolto documenti, attrezzi e foto che testimoniano l'ambiente e la produzione del sale. È un museo etnografico che pone al centro l'uomo e la sua cultura. Musa è riconosciuto Museo di Qualità della Regione Emilia Romagna. E’ stato inaugurato con una veste rinnovata nel 2004 e posto stabilmente all’interno del magazzino del sale torre in via Nazario Sauro. L’obiettivo del museo è la tutela, la conservazione e la valorizzazione di oggetti, immagini e documenti testimoni della civiltà del sale. Il museo vuole essere luogo di stimolo e riflessione nonché sede di servizi utili alla città, ai suoi ospiti e al pubblico in generale.
Luogo di incontro, crescita culturale e ricerca, conserva, valorizza e promuove lo studio e la conoscenza del patrimonio materiale e immateriale della città allo scopo di preservare la memoria e stimolare interesse per il passato e per la storia della città. Il museo si sviluppa attraverso percorsi che esplorano l’evoluzione dei paesaggi e della comunità. Attraverso lo stimolo dei sensi si vive l’avventura della storia, della produzione del sale, del lavoro dell’uomo, della vita sociale. All’interno del museo spiccano alcuni pezzi particolarmente interessanti e singolari quali la burchiella, imbarcazione in ferro a fondo piatto utilizzata fino alla fine degli anni ’50 per il trasporto del sale. Di grande interesse gli antichi attrezzi in legno usati per la produzione e la raccolta del sale, le immagini dei salinari al lavoro, oggettistica e tutto ciò che ruota attorno alla produzione del sale e all’antica salina.
Nel 2013 MUSA ha aperto una sezione archeologica che ospita importanti reperti che tracciano la storia dei luoghi fra i quali sono da ricordare un frammento di cippo funerario con testa di medusa risalente al I-II sec., ancora e contenitore in rame della nave altomedievale (VI-VII sec.) scoperta in una cava di sabbia nel 1956 e i tappeti musivi della Chiesa di San Martino prope litus maris ( VI sec.), importante rinvenimento del 1989 in un’area attigua alle saline.
Parte integrante e sezione all’aperto del museo è la salina Camillone, ultimo dei fondi saliferi a lavorazione artigianale esistenti prima del 1959 quando avvenne la trasformazione strutturale e funzionale delle saline cervesi. Mantenuta attiva dai volontari del Gruppo Culturale Civiltà salinara la Camillone produce ancora il sale con l’antico sistema artigianale di raccolta multipla che avviene ogni giorno alternando i bacini.
Il sale di Cervia è riconosciuto Presidio Slow Food dal 2004. Il 22 dicembre 2018 il Musa è stato intitolato ad Agostino Finchi, salinaro che ha voluto fortemente la realizzazione di un museo che ricordasse e valorizzasse la civiltà del sale.
Luogo di incontro, crescita culturale e ricerca, conserva, valorizza e promuove lo studio e la conoscenza del patrimonio materiale e immateriale della città allo scopo di preservare la memoria e stimolare interesse per il passato e per la storia della città. Il museo si sviluppa attraverso percorsi che esplorano l’evoluzione dei paesaggi e della comunità. Attraverso lo stimolo dei sensi si vive l’avventura della storia, della produzione del sale, del lavoro dell’uomo, della vita sociale. All’interno del museo spiccano alcuni pezzi particolarmente interessanti e singolari quali la burchiella, imbarcazione in ferro a fondo piatto utilizzata fino alla fine degli anni ’50 per il trasporto del sale. Di grande interesse gli antichi attrezzi in legno usati per la produzione e la raccolta del sale, le immagini dei salinari al lavoro, oggettistica e tutto ciò che ruota attorno alla produzione del sale e all’antica salina.
Nel 2013 MUSA ha aperto una sezione archeologica che ospita importanti reperti che tracciano la storia dei luoghi fra i quali sono da ricordare un frammento di cippo funerario con testa di medusa risalente al I-II sec., ancora e contenitore in rame della nave altomedievale (VI-VII sec.) scoperta in una cava di sabbia nel 1956 e i tappeti musivi della Chiesa di San Martino prope litus maris ( VI sec.), importante rinvenimento del 1989 in un’area attigua alle saline.
Parte integrante e sezione all’aperto del museo è la salina Camillone, ultimo dei fondi saliferi a lavorazione artigianale esistenti prima del 1959 quando avvenne la trasformazione strutturale e funzionale delle saline cervesi. Mantenuta attiva dai volontari del Gruppo Culturale Civiltà salinara la Camillone produce ancora il sale con l’antico sistema artigianale di raccolta multipla che avviene ogni giorno alternando i bacini.
Il sale di Cervia è riconosciuto Presidio Slow Food dal 2004. Il 22 dicembre 2018 il Musa è stato intitolato ad Agostino Finchi, salinaro che ha voluto fortemente la realizzazione di un museo che ricordasse e valorizzasse la civiltà del sale.